L’energia è un bene prezioso, necessario per il funzionamento delle moderne città, per la vita quotidiana, per il lavoro, per la produzione agricola ed industriale. La maggior parte dell’energia elettrica prodotta in Italia proviene da fonti fossili (petrolio, gas naturale, carbone) con un duplice problema: ambientale, relativo al dispendio di risorse naturali e politico-economico, con una costante dipendenza dall’estero (l’Italia è infatti quasi sprovvista di questi prodotti energetici).
Oltre ad incrementare il ricorso alle energie rinnovabili e la diversificazione delle fonti, è importante quindi razionalizzare ed ottimizzare l’uso dell’elettricità, riducendo gli sprechi e, ove possibile, risparmiare.
Con “risparmio energetico” si intendono dunque le diverse tecniche adatte a ridurre i consumi d'energia necessaria allo svolgimento delle diverse attività umane. Tale risparmio può essere ottenuto modificando i processi produttivi, introducendo le nuove tecnologie, migliorando l’efficienza, utilizzando accortezze e buone pratiche nei comportamenti individuali quotidiani, ricorrendo all’auto-produzione.
Alcuni consigli pratici per il risparmio energetico in casa e in ufficio:
sostituire le lampadine ad incandescenza con quelle fluorescenti che emettono una quantità di energia luminosa di molto superiore
spegnere la luce quando non serve e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici
sbrinare frequentemente il frigorifero ed evitare di lasciare la porta aperta più del necessario
non lasciare aperto il rubinetto dell’acqua quando non serve (ad esempio quando laviamo i denti)
usare la modalità “risparmio” sul computer
usare la lavatrice e la lavastoviglie a pieno carico e possibilmente nelle ore notturne
se in casa fa caldo, abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre
se si deve sostituire un elettrodomestico scegliere quelli in classe “A”
regolare lo scaldabagno ad una temperatura intermedia (non sopra i 55 gradi); è inutile riscaldare maggiormente l’acqua per poi doverla miscelare con quella fredda
negli impianti di riscaldamento si possono utilizzare semplici accorgimenti per risparmiare energia, come l'uso di valvole termostatiche, di cronotermostati, il controllo periodico e la eventuale sostituzione degli infissi obsoleti, l’installazione di caldaie a condensazione, l'isolamento termico delle pareti
La normativa italiana sul risparmio energetico
L’Italia ha recepito con il D.Lgs. 192/2005 la Direttiva Europea 2002/91/CE, con la quale si stabiliscono una serie di misure dirette a ridurre il consumo di energia di tutti gli edifici presenti sul territorio europeo, introducendo la certificazione energetica degli edifici.
Successivamente due normative nazionali hanno innovato il regime giuridico relativo alla riqualificazione energetica degli edifici:
il D.Lgs. 311/2006 (modifica la disciplina della certificazione energetica, introducendo fra l’altro l’applicazione della certificazione a tutti gli edifici nuovi e preesistenti);
il D.M. del 19 febbraio 2007 (introduce detrazioni fiscali per le spese di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio).
Fra le altre novità, con decorrenza 1 luglio 2007, tutti i contratti relativi alla gestione degli impianti termici o di climatizzazione degli edifici pubblici (o comunque quando il committente è un ente pubblico) devono prevedere il rilascio dell’Attestato di Certificazione Energetica dell’edificio o dell’unità immobiliare.
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