La Commissione Europea, oramai da diversi anni, ha introdotto il principio del “Sistema Integrato dei Rifiuti”, recepito nel nostro Paese dalla cosiddetta Legge Ronchi del 1997 (successivamente aggiornata da nuove discipline).
Questa normativa è importante soprattutto dal punto di vista dei principi che propone, fissando alcuni criteri di priorità:
- sviluppo di tecnologie pulite
- messa in commercio di prodotti che contribuiscano il meno possibile alla produzione di rifiuti
- miglioramenti tecnologici per eliminare le sostanze più pericolose dai rifiuti
- ruolo attivo delle amministrazioni pubbliche nel riciclaggio dei rifiuti
- prevenzione dalla produzione di rifiuti
- corretta valutazione di impatto ambientale di ogni prodotto durante l’intero ciclo vitale
- appalti pubblici che tengano in considerazione la prevenzione dei rifiuti.
Un corretto sistema di gestione dei rifiuti
1. La prevenzione dei rifiuti
Un sistema efficiente di gestione dei rifiuti non può prescindere dalla “prevenzione”, ossia dal porre in essere politiche che disincentivino la produzione di rifiuti, ad esempio attraverso la penalizzazione economica della produzione di beni a ciclo di vita molto breve (usa e getta) e che premino il risparmio ed il riutilizzo.
I soggetti cui rivolgere queste politiche sono tanto le imprese (es. riduzione degli imballaggi) quanto i comuni cittadini (es. incidendo sullescelte di consumo).
La eliminazione “a monte” del rifiuto è la strada maestra, alla quale dovrebbe seguire poi un’attenta attività di riciclaggio.
2. La raccolta differenziata dei rifiuti
La filiera del trattamento dei rifiuti abbiamo detto, inizia con la prevenzione (all’interno del sistema produttivo ed in casa); secondo passo: la raccolta differenziata.
Questa pratica è estremamente semplice ed è questione di abitudine. Le amministrazioni pubbliche e le imprese incaricate della gestione del ciclo di rifiuti promuovono normalmente campagne per incentivare questa buona pratica.
Sarebbe opportuno quindi cercare di selezionare le varie frazioni di rifiuto (umido, carta, plastica, vetro, ecc.) e conferirle separatamente negli appositi contenitori stradali o presso le isole ecologiche.
In Italia, il livello di raccolta differenziata complessiva si attesta intorno al 23% (soprattutto grazie alle regioni virtuose del nord). Grande slancio alla raccolta differenziata lo sta dando, soprattutto in comuni piccoli e medi, la raccolta “porta a porta” o domiciliare.
Per fare un confronto a livello europeo possiamo dire che in Germania attualmente il tasso medio di raccolta differenziata supera il 55%.
Fra i principali materiali che possono essere riciclati, e quindi restituiti ad un nuovo ciclo vitale di prodotto, ci sono: metalli, carta, vetro e plastiche.
Una tecnica molto interessante per quanto riguarda la frazione umida dei rifiuti (che rappresenta buona parte dei rifiuti prodotti a livello domestico) è il “compostaggio”.
Questa è una tecnica basata su principi biologici, usata per trattare la frazione umida-organica dei rifiuti.
Avviene sfruttando il processo di bio-ossidazione naturale, trasformando la frazione umida (es. scarti di cucina, fogliame, potature di giardino, ecc.) in terriccio concimante di ottima qualità per uso agricolo.
Prodotto della digestione anaerobica è anche il “biogas”, che può essere bruciato per produrre energia elettrica e calore (diminuendo fra l’altro le emissioni inquinanti della discarica).
3. La filiera della raccolta indifferenziata
Quello che resta dei rifiuti prodotti dalle città dopo l’attività di separazione (raccolta differenziata) è il cosiddetto “indifferenziato”.
Questi rifiuti sono più difficili da trattare, e possono seguire tre strade principali:
- trattamento a freddo (separazione parziale e recupero di materiale e conferimento del resto in discarica);
- trattamento a caldo (incenerimento, con eventuale produzione di energia - termovalorizzazione);
- conferimento in discarica.
Quali sono i principali problemi delle discariche?
Il principale problema delle discariche è la produzione del cosiddetto percolato e l'emissione di gas dovuti alla decomposizione della frazione organica dei rifiuti.
Una maniera semplice di evitare questi “effetti collaterali” sta nella promozione del compostaggio e della raccolta differenziata o trattando i rifiuti prima di sversarli in discarica.
La discarica come detto in precedenza, dovrebbe essere utilizzata per smaltire gli scarti dei processi precedenti, previsti dal sistema integrato.Questo garantirebbe un impatto ambientale minimo.
In Italia i dati sono allarmanti, abbiamo detto che la raccolta differenziata rappresenta in generale il 23% circa del totale dei rifiuti; il conferimento in discarica come unico trattamento per i rifiuti si attesta intorno al 55% dei rifiuti urbani (con punte del 74% al sud) con l’enorme conseguente problema dell’inquinamento dei suoli e delle falde acquifere e dell’esaurimento delle aree di discarica.
Il rischio che si sta palesando in molte aree del Paese è l’utilizzo della termovalorizzazione (incenerimento) dei rifiuti come soluzione al problema dei rifiuti, come unica alternativa alla discarica.
Si stanno costruendo enormi impianti, anche grazie al fatto (unico caso in Europa) che il Governo riconosce a questi impianti gli incentivi previsti per le rinnovabili; con la conseguenza che per farli funzionare appieno si dovranno bruciare più rifiuti possibile, mettendo in pericolo la corretta raccolta differenziata e l’ambiente.
Come sappiamo una buona termovalorizzazione andrebbe fatta “a valle” del processo di riduzione e riciclaggio.
Cosa scegliere?
Come si è ripetuto più volte, gran parte dei rifiuti che produciamo nascono al momento stesso in cui acquistiamo un bene.
I cosiddetti imballaggi rappresentano buona parte del nostro futuro rifiuto. Quando ci rechiamo in un negozio o in un supermercato possiamo scegliere i prodotti da acquistare considerando anche l’impatto che questi avranno sull’ambiente. E’ importante dunque prima di riciclare cercare di ridurre “a monte” il peso dei nostri rifiuti, proprio a partire da una scelta di consumo responsabile, che oltre ad essere legata alla qualità o al prezzo del prodotto dovrebbe essere orientata anche dall’impatto ambientale.
Qualche esempio:
acquistare frutta e verdura fresca sfusa
bere l'acqua di rubinetto (spesso è migliore della minerale!)
nei bar, nei ristoranti e nelle mense scegliere bevande alla spina
evitare i prodotti con imballaggi eccessivi o difficilmente riciclabili.
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA A FRASCATI
La raccolta dei rifiuti ingombranti
Nel Comune di Frascati è attivo un servizio di raccolta a domicilio dei rifiuti ingombranti. Se ci si deve disfare di un frigorifero, un televisore, un piccolo mobile è possibile chiamare al numero:
06 97204208
Oppure al numero verde
800 553 803
e prendere appuntamento con gli operatori dell’Isola Ecologica
altrimenti è possibile recarsi direttamente all’Isola Ecologica in località Valle Chiesa – Via Pietra Porzia, aperta al pubblico dal lunedì al sabato dalle 6,00 alle 12,00
LA RACCOLTA STRADALE DEI CARTONI
Chi è titolare di attività commerciali può smaltire scatole e scatoloni (come da ordinanza n° 33434 del 22.10.2010) attraverso il servizio di raccolta stradale del cartone. Da tempo è infatti attivo il servizio che prevede la raccolta tutti i giorni dalle 13,00 alle 13,30) di questi materiali debitamente svuotati e schiacciati e depositati su strada al momento della chiusura degli esercizi.
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